
Quando nell'amore la disillusione prende il posto dei sogni? Quando la comprensione reciproca si spegne nell'indifferenza, la passione nella routine, la condivisione nell'egoismo? Quando la delusione stende la sua lunga mano sull'amore cancellando i progetti, le speranze, le aspettative comuni facendoli sbiadire in un rancore sordo e livido, in una rabbia che consuma ogni cosa? Quando si è delusi ed esclusi, giustamente o ingiustamente che sia, noi reagiamo normalmente con rabbia; altre volte con rassegnazione. La rabbia non serve che a diminuire le difese e rendere inevitabile il pentimento e, quindi, l'umiliazione autoflagellante. I pessimisti dicono che quando si ama la rabbia è come un tumore che devasta il corpo, lentamente, inesorabilmente; non si sa quando, ma certamente ti porta alla fine, sempre con dolore e con inquietudine. Direi che la rabbia è parassita dell'amore, una reazione dei deboli che non sanno sfruttare la forza della ragione e riescono solo a distruggere.
La via maestra, per imparare ad amare e sentirsi vicini a chi si ama, è trarre stimoli positivi dagli errori e interpretare come nuove opportunità i momenti difficili. Tutto con la voglia di agire, reagire, affrontare le avversità e rifiutarsi di avere ragione, anche se si è convinti di averla. I rabbiosi, gli egoisti, non sanno sbagliare, o meglio, non accettano i loro errori, non capiscono. Allora di fronte alla cruda realtà dei fatti avversi sfogano il loro turbamento o con i rimpianti (se sono dei poveretti) o con dei rimorsi (se sono degli stupidi). Rimpianti e rimorsi, no grazie. Preferisco essere padrone della mia vita e poter battere il mio egoismo che diventa cinismo, autolesionismo. Preferisco cominciare da capo. A testa bassa ma con gli occhi aperti, dritti verso l'orizzonte.
La via maestra, per imparare ad amare e sentirsi vicini a chi si ama, è trarre stimoli positivi dagli errori e interpretare come nuove opportunità i momenti difficili. Tutto con la voglia di agire, reagire, affrontare le avversità e rifiutarsi di avere ragione, anche se si è convinti di averla. I rabbiosi, gli egoisti, non sanno sbagliare, o meglio, non accettano i loro errori, non capiscono. Allora di fronte alla cruda realtà dei fatti avversi sfogano il loro turbamento o con i rimpianti (se sono dei poveretti) o con dei rimorsi (se sono degli stupidi). Rimpianti e rimorsi, no grazie. Preferisco essere padrone della mia vita e poter battere il mio egoismo che diventa cinismo, autolesionismo. Preferisco cominciare da capo. A testa bassa ma con gli occhi aperti, dritti verso l'orizzonte.
Questo post non è mio,l'ho ritrovato tra vecchie cose salvate ma non ricordo dove lo trovai.
Comunque sia trovo che queste parole siano a dir poco vere... Pultroppo...
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